IL BRAND AL TEMPO DI INTERNET

IL BRAND AL TEMPO DI INTERNET

Il brand rappresenta per una società l’anima, l’impronta digitale, il biglietto da visita, la credibilità e l’affidabilità. Il marchio deve essere un punto di riferimento per il consumatore, il quale deve rivedersi ed immedesimarsi, riconoscersi e fidarsi. Tra società, brand e cliente si deve instaurare un rapporto di amicizia, di fedeltà e “amore”. Nell’era del digital marketing, però, tutto ciò risulta più complicato ed è per questo che è necessario seguire delle regole ben precise e rigorose.

 

Innanzitutto, la prima mossa da attuare è quella di interagire con i possibili clienti attraverso i social networks: quest’ultimi rappresentato un enorme potenziale e se ben sfruttati garantiscono visibilità e fama. In particolare, un brand che punta al successo deve dedicare parecchie risorse e tempo alla cosiddetta attività di listening: cioè monitorare con attenzione tutte le conversazioni che lo riguardano e analizzare, nello specifico, la fonte, quando lo fa, dove, perché e in che termini. Poi, eventualmente, rispondere in maniera più personalizzata possibile senza scadere nella generalizzazione. Il cliente è importante ed unico!

 

 

In secondo luogo è bene ricordare che non tutti i social sono uguali ed ognuno ha delle regole ben precise: bisogna essere in grado di scegliere il contenuto adeguato in ogni occasione. Ad esempio, Facebook è perfetto in termini di coinvolgimento ed incentiva l’interazione, mentre Twitter predilige contenuti brevi ma intensi, è vietato trascurare gli hashtags ed è sempre consigliato inserire dei link. Instagram, dal canto suo, “si nutre d’immagini”, le quali devono far scaturire piacevoli emozioni, forti sensazioni e particolari suggestioni. Il nostro cervello, infatti, è molto sensibile all’impatto visivo.

Inoltre, l’analisi dell’audience è cruciale: qual è il target che si vuole raggiungere? Quali sono le loro tendenze? Preferenze e gusti? Gli adolescenti di oggi, ad esempio, hanno le stesse esigenze di quelli di 20 anni fa?

 

Infine, nel mondo del mercato digitale è importante saper interpretare i trend, anticiparli e prestare attenzione a tutte quelle attività di benchmarking per comprendere meglio quali sono state le strategie che hanno funzionato e quali, invece, è meglio accantonarle.

 

La rete virtuale può essere considerata una straordinaria miniera d’oro per le società e permette di valorizzare e far crescere la propria reputazione in maniera esponenziale, ma al tempo stesso può diventare una trappola mortale: basta un passo falso che si rischia di rimanere “marchiati” a vita.

 

Un’interessante esempio è quello che riguarda Domino’s Pizza, catena di fast food statunitense. Nel 2009, per scherzo, su YouTube è stato caricato un video in cui un dipendente gioca con il cibo prima di servirlo: s’infila un pezzo di formaggio nel naso e poi avvicina una fetta di salame al suo lato b ed infine con quegli ingredienti confeziona un “buonissimo” hot-dog. In poco tempo il video è diventato virale e per la nota catena di fast food è stato l’inizio di un calvario. Ancora oggi Domino’s pizza deve fare i conti con la pessima reputazione causatagli dal web.

 

Fonte: PURE BROS MOBILE Blog

 

Photo credits – rawpixel  via Unsplash and  Hamish Weir via Unsplash

 

 

 

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